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squa Rosanna sposò. La chiesa era affollata, e tra la moltitudine spiccava donna Maria Croce, vestita di nero, col manto bianco, e uno stilletto d’argento nella cintura, inginocchiata dietro la balaustrata dell’altare.

«Quando diedi la benedizione agli sposi, la vidi alzarsi ritta, bianchissima in viso e gli occhi fiammeggianti. Rosanna e lo sposo erano appena scesi dai gradini dell’altare, allorchè essa si slanciò su loro, e col suo stilletto pugnalò il giovine dicendo: Vi rendo il vostro!..

«Figuratevi il parapiglia, la confusione, le grida del popolo, e la scena che seguì. Rosanna svenne, poi si ammalò dallo spavento e morì dopo qualche mese, fra i più atroci rimorsi, giacchè per causa sua erano morti due uomini. Donna Maria Croce fu arrestata, e benchè a quei tempi la giustizia si facesse come si sia, non valse nè l’oro, nè le pratiche dei parenti, per diminuire la sua pena.

«Fu condannata ad essere impiccata, — e così fu.

«Prima di morire mi fece avvisare e si confessò. Poi mi disse di aver nascosto tutto l’oro tratto, dalla vendita del suo patrimonio, nel bosco di San Matteo, presso la chiesetta, in un vaso di ferro a piè di un albero. E mi confidò di voler lasciare questo tesoro alla terza generazione di Rosannedda, la figlia di Rosanna e di don Gavino, affinchè ciò servisse di qualche alle-