E quando presso fui,
I’ vidi presso a lui
Quattro donne valenti
Tener sopra le genti
Tutta la signorìa.
E de la lor balìa
I’ vidi quanto, e come;
E sovvi dir lor nome.
È Amore, e Speranza,
Paura, e Disïanza.
E ciascuna ’n disparte
Adopera sua arte,
E la forza, e ’l savere,
Quant’ella può valere.
Che Disïanza punge
La mente, e la compunge,
E forza malamente
D’aver presentemente
La cosa disïata:
Et è sì disvïata,
Che non cura d’onore,
Nè morte, nè romore,
Nè pericol d’avvegna,
Nè cosa, che sostegna:
Se non, che la paura
La tira ciascun’ura
Sì, che non osa gire,
Nè solo un motto dire,
Nè fare pur sembiante:
Però, che ’l fine amante
Ritiene a dismisura.
Ben ha la vita dura,
Chi così si bilanza
Fra tema, e disïanza.