Mi disse ’n breve detto:
Sappie Mastro Brunetto,
Che quì sta Monsegnore,
Cioè Iddio d’Amore.
E se tu non mi credi,
Pass’oltre, e sì ’l ti vedi:
E più non mi toccare,
Ch’i’ non posso parlare.
Così fur dispartiti,
Et in un poco giti;
Ch’i’ non so dove, e come,
Nè la ’nsegna, nè ’l nome.
Ma i’ m’assicurai,
E tanto ’nnanzi andai,
Che io vidi al postutto,
E parte, e mezzo, e tutto;
E vidi molte genti,
Chi liete, e chi dolenti.
E davanti al Signore
Parea, che gran romore
Facesse un’altra schiera,
Et una gran carriera.
I’ vidi ritto stante
Ignudo un fresco fante,
Ch’avea l’arco, e li strali,
Et avea penne, et ali.
Ma neente vedea:
E sovente traea
Gran colpi di saette;
E là dove le mette,
Convien, che fora paja
Chi, che pericol n’aja.
E questi al buon ver dire
Avea nome Piacire.