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     Ben appreso di guerra;
Et i’ presi carriera
     Per andar là, dov’era
Tutto mio ’ntendimento,
     E ’l final pensamento;
Per esser veditore
     Di Ventura, e d’Amore.


XXI.


Or se ne va ’l maestro

     Per lo cammino a destro;
Pensando drittamente
     Intorno al convenente
De le cose vedute:
     E son maggiore essute,
Che non so divisare.
     E ben si de’ pensare,
Chi ha la mente sana,
     Od ha sale ’n dogana,
Che ’l fatto è ismutato,
     E troppo gran peccato
Sarebbe a raccontare.
     Or voglio ’ntralasciare
Tanto senno, e savere,
     Quanto fui a vedere,
Per contar mio viaggio:
     Come ’n calen di maggio.
Passati e valli, e monti,
     E boschi, e selve, e ponti,
I’ giunsi ’n un bel prato
     Fiorito d’ogne lato,
Lo più ricco del mondo.

     Ma or mi parea tondo,