Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/56

56

XVI.


Lo Cavalier valente

     Si mosse isnellamente,
E gìo sanza dimora
     Loco dove dimora
Cortesia grazïosa,
     In cui ogn’ora posa
Pregio di valimento.
     E con bel gecchimento
La pregò, che ’nsegnare
     Gli dovesse, e mostrare
Tutta la maestria
     Di fina cortesia.
Et ella immantenente
     Con bel viso piacente
Disse ’n questa manera
     Lo fatto, e la matera.
Sie certo, che Larghezza
     È ’l capo, e la larghezza
Di tutto mio mistero,
     Sì, ch’i’ non vaglio guero,
E s’ella non m’aita
     Poco sarò gradita.
Ell’è mio fondamento,
     E io su’ adornamento,
E colore, e vernice;
     E chi lo ben ver dice,
Se noi due nomi avemo,
     Quasi lo stesso semo.
Ma a te, bell’amico,
     Primamente ti dico,
Che nel tuo parlamento

     Abbie provvedimento.