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T’infingi a le fïate.

     De’ denari, o derrate,
Che vanno per onore,
     Pensa, che sia migliore;
E se cos’addivenga,
     Che spender ti convenga,
Guarda, che sia ’ntento,
     Sì, che non paje lento:
Che dare tostamente
     È donar doppiamente;
E dar come sforzato,
     Perde lo dono e ’l grato.
Che molto più risplende
     Lo poco, chi lo spende
Tosto, e con larga mano,
     Che quel, che di lontano

Dispendi con larghezza.


XVI.


Ma tutta via ti guarda

     D’una cosa, che ’mbarda
La gente più, che ’l grado;
     Cioè giuoco di dado:
Che non è di mia parte
     Chi si getta ’n tal’arte:
Egli è disvïamento,
     E grande struggimento.
Ma tanto dico bene,
     Se talor si convene.
Giuocar per far onore
     Ad amico, o signore;

Che tu giuochi al più grosso,