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     Or convien, ch’i’ mi guidi
Ver là dove mi disse,
     Anzi, che si partisse.


XIII.


Or va Mastro Brunetto

     Per un sentiero stretto,
Cercando di vedere,
     E toccare, e sapere
Ciò, che gli è destinato.
     E non fu’ guari andato
Ch’i’ fui ne la diserta;
     Sì, ch’io non trovai certa
Nè strada, nè sentiero.
     Deh, che paese fiero
Trovai ’n quella parte!
     Che s’i’ sapessi l’arte,
Quivi mi bisognava.
     Che quanto più mirava
Più mi parea selvaggio.
     Quivi non ha viaggio,
Quivi non ha persone,
     Quivi non ha magione;
Non bestia, non uccello,
     Non fiume, non ruscello,
Non formica, non mosca,
     Non cosa, ch’io conosca.
Et io pensando forte
     Dottai ben de la morte.
E non è maraviglia;
     Che ben trecento miglia
Durava d’ogne lato

     Quel paese smagato.