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Dove lo mar non piglia

     Terra, che sia sei miglia.
Poi ritorna in ampiezza,
     E poi ’n tale strettezza,
Ch’i’ non credo, che passi,
     Che cinquecento passi.
Di questo mar si parte
     Lo mar, che noi disparte
Là ne la regïone
     Di Vinegia, e d’Ancone.
Così ogne altro mare,
     Che per la terra pare,
Di traverso, e d’intorno,
     Si muove, e fa ritorno
In questo mar Pisano,
     Ov’è ’l mare Ocëano.
Et io, che mi sforzava
     Di ciò, ched io mirava
Saper lo certo stato,
     Tanto andai d’ogne lato
Per saper la natura
     D’ogn’una creatura,
Ch’io vidi apertamente
     Davanti al mio vedente
Di ciascuno animale
     E lo bene, e lo male,
E la condizïone,
     E la generazione,
E lo lor nascimento,
     Lo lor cominciamento,
E tutta lor’usanza,
     La vista, e la sembianza:
Ond’i’ aggio talento

     Nel mio parlamento