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Che dica, che vedesse

     Cosa, che sì corresse.
Fison va più lontano;
     Et è da noi sì strano,
Che quando ne ragiono,
     I’ non credo verono,
Che l’abbia navigato,
     O ’n quelle parti usato.
Et in poca dimura
     Provede per misura
Le parti di Levante;
     Là dove sono tante
Gemme di gran virtute
     E di molta salute;
E sono ’n quello giro
     Balsamo, et ambra, e tiro,
E lo pepe, e lo legno
     Aloè, ch’è sì degno;
E spigo, e cardamomo,
     Gengiove, e cinamomo,
Et altre molte spezie,
     Ciascheduna ’n sua spezie;
E meglio oro, e più fina,
     E sana medicina.
Appresso ’n questo poco
     Misero a retto loco,
Le tigri, e li grifoni,
     Allifanti, e leoni,
Cammelli, e dragumene,
     E badalischi, e gene,
E pantere, e castoro,
     Le formiche de l’oro,
E tant’altri animali,

     Ch’i’ non so ben dir quali: