Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/27


27
Sua folle sconcordanza,

     In sì gran malenanza;
Che s'io voglio ver dire,
     Chi lo volse seguire,
O tenersi con esso,
     Del regno fuor fue messo,
E piovvero 'n inferno
     In fuoco sempiterno.
Appresso primamente
     In luoco di serpente
Ingannò con lo ramo
     Et Eva, e poi Adamo.
E chi, che nieghi, o dica
     Tutta la gran fatica,
La doglia, e 'l marrimento,
     Lo danno, e ’l pensamento,
E l'angoscia, e le pene,
     Che la gente sostene?
Lo giorno, 'l mese, e l’anno
     Venne di quello ’nganno.
E ’l laido ingenerare,
     E lo grave portare,
E lo parto doglioso,
     E ’l nutrir faticoso,
Che voi ci sofferete,
     Tutto perciò l'avete.
E 'l lavorìo di terra,
     Invidia, e astio, e guerra;
Omicidio, e peccato
     Da ciò fue generato.
Che ’nnanti questo tutto
     Facea la terra frutto
Sanza nulla semente,

     O briga d'uom vivente.

D 2