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De le cose create,

     Di ragione ’nformate
D’angelica sustanza,
     Che Dio a sua sembianza
Criò a la primiera.
     Di sì ritta maniera
Li fece ’n tutte guise,
     Che non li furo assise
Tutte le buone cose
     Valenti, e prezïose;
E tutte le virtute
     Ad eterna salute.
E diede lor bellezza
     Di membra, e di clarezza;
Sì, ch’ogne cosa avanza
     Beltade, e beninanza.
E fece lor vantaggio
     Tal, com’i’ ti diraggio,
Che non posson morire,
     Nè unque mai finire.
E quando Lucifero
     Si vide così clero,
Et in sì grande stato
     Gradito, et onorato,
Di ciò s’insuperbìo;
     E contr’al vero Dio,
Quelli, che l’avea fatto,
     Pensato di mal tratto
Credendosi esser pare;
     Così volle locare
Sua sedia in aquilone.
     Ma la sua pensagione
Li venne sì falluta,

     Che fue tutta abbattuta