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V.
A te dico, che m’odi,
Che quattro son li modi,
Che Colui, che governa
Lo secolo in eterna,
Mise operamento
A lo componimento.
Ma tutte quante cose
Son palese, et ascose.
L’una, ch’eternalmente
Fue ’n divina mente
Imagine, e figura
Di tutta sua fattura;
E fue questa semblanza
Lo mondo in simiglianza.
Di poi al suo parvente
Sì creò di niente
Una grossa matera,
Che non avea manera.
Ma sì fue di tal norma
Nè figura, nè forma;
Ch’inde potea ritrare
Ciò, che volse formare.
Poi lo suo ’ntendimento
Mettendo a compimento,
Sì lo produsse in fatto;
Ma nol fece sì ratto,
Nè non ci fue sì pronto,
Che in uno solo ponto
Com’Ell’avea podere
Lo volesse compiére:
Ma sei giorni durao,
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