Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
157 |
SONETTI.
I.
Voi, che per gli occhi miei passaste al core,
E svegliaste la mente, che dormia,
Guardate a la ’ngosciosa vita mia,
Che sospirando la distrugge Amore:
5E’ va tagliando di sì gran valore.
Che i deboluzzi spiriti van via:
Campa figura nova in signoria,
E boce è quando mostra lo dolore:
Questa vertù d’Amor, che m’ha disfatto,
10Da’ vostri occhi gentil presta si mosse,
Lanciato m’ha d’un dardo entro lo fianco;
Sì giunse il colpo dritto al primo tratto,
Che l’anima tremando si riscosse,
Veggendo morto il cor nel lato manco.
II.
I’ vidi gli occhi, dove Amor si mise,
Quando mi fece di se pauroso,
Che mi sguardar, come fosse annojoso;
Allora dico, che ’l cor si divise:
5E se non fosse, che Donna mi rise,
Io parlerei di tal guisa doglioso,
Ch’Amor medesmo ne farìa cruccioso,
Che fè l’imaginar, che mi conquise.
Dal ciel si mosse un spirito in quel punto,
10Che quella Donna mi degnò guardare;
E vennesi a posar nel mio pensiero:
E lì mi conta sì d’Amor lo vero,
Che ogni sua vertù veder, mi pare,
Sì come fosse dentro al suo cor giunto.