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malato poco poi in quel medesimo anno morì con grande pianto de’ buoni cittadini. Dalle sue poesie si ricava, che in Tolosa s’innamorò di una tal Mandetta, di cui non si ha verun’altra notizia. Si dilettava degli studj rettorici, e fu singolarissimo amico di Dante, che il chiama primo tra’ suoi amici. Era uomo costumatissimo, e d’alto ingegno, bello, e leggiadro del corpo, e nel suo tempo reputato ottimo Loico, e buon Filosofo. Amava la solitudine, e perciò era di carattere troppo tenero, e sdegnoso. Scrisse molte Poesie, le quali sono accuratamente comparse alla luce in Firenze nel 1813. per opera del Signor Antonio Cicciaporci, e nella presente raccolta si riproducono.