Eran fuor de la terra:
E ’l dannaggio era forte
Di prigione, e di morte.
Et io ponendo cura,
Tornai a la natura,
Ch’audivi dir, che tiene
Ogn’uom, ch’al mondo viene:
Che nasce primamente
Al padre, et al parente,
E poi al suo Comuno.
Ond’io non so neuno,
Che volesse vedere
La sua cittade avere
Del tutto a la sua guisa,
Nè che fosse divisa:
Ma tutti per comune
Tirassero una fune
Di pace, e di ben fare:
Che già non può scampare
Terra rotta di parte.
Certo lo cor mi parte
Di cotanto dolore,
Pensando ’l grand’onore,
E la ricca potenza,
Che suole aver Fiorenza
Quasi nel mondo tutto.
Ond’io in tal corrutto
Pensando a capo chino,
Perdei il gran cammino,
E tenni a la traversa
D’una selva diversa.