Che certo a grande pena
Aggio tanto di lena,
Ch’io possa trar di bocca la favella;
E tutta via tanto angosciosamente,
Che non mi posso già tanto penare,
Che un sol motto trare
Vi possa inter parlando in esta via:
Ma, che dir pur vorrìa?
S’unque potessi llo name, e lo effetto
Del mal, che sì distretto
M’ha, che posare non posso nïente.
Nom’ ha costui l’Amore;
Ahi Dio, che falso nomo?
Per ingegnare l’uomo,
Che l’effetto di lui crede amoroso:
Venenoso dolore,
Pien di tutto spiacere;
Forsennato piacere,
Morte al corpo, ed a l’alma luttüoso,
Che ’l suo dritto nome è in veritate:
Ma lo nome d’Amor puote uom salvare:
Secondo che mi pare,
Amore quanto ammorte vale a dire:
E ben face ammortire
Onore, prode, e gioja, ove si tiene:
Ahi! com’è morto bene,
Cui ha, si com’ me lasso, in podestate.
Quest’è il suo nome dritto,
Che lo saver mi tolle,
E mi fa tutto folle,
Smarrito, e tracotato malamente:
Perchè palese è ditto,
E a ciò son fermato;
Ond’ io son disorrato,