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I.


Donna del Cielo, glorïosa Madre
Del buon Giesù, la cui sagrata morte,
Per liberarci da le infernal parte,
Tolse l’error del primo nostro padre;
     Risguarda Amor con saette aspre, e quadre
A che strazio n’adduce, ed a qual sorte:
Madre pietosa, a noi cara consorte,
Ritra’ne dal seguir sue turbe, e squadre:
     Infondi in me di quel divino Amore,
Che tira l’alma nostra al primo luoco,
Si, ch’io disciolga l’amoroso nodo:
     Cotal rimedio ha questo aspro furore;
Tale acqua suole spegner questo fuoco;
Come d’asse si trae chiodo con chiodo


II.


     Gran piacer, Signor mio, e gran disire
Arei d’essere avanti al divin trono,
Dove si prenderà pace, e perdono
Di suo ben fatto, e d’ogne suo fallire:
     E gran piacere arei or di sentire
Quella sonante tromba, e quel gran suono,
E d’udir dire: ora venut’ i’ sono
A chi dar pace, a chi crudel martire.
     Questo tutto vorrei, caro Signore;
Perchè fia scritto a ciaschedun nel volto
Quel, che già tenne ascoso dentro al core.
     Allor vedrete a la mia fronte avvolto
Un brieve, che dirà: che ’l crudo Amore
Per voi mi prese, e mai non m’ha disciolto