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Ol matrimòne l’è sant, ma i conseguense i è buserune — Il matrimonio è santo, ma le conseguenze sono tristi — però se riesce male.
Ol prim an de matrimòne o malàs o ’ndebitàs — Il primo anno che l’uomo piglia moglie o s’ammala o s’indebita (Tosc.) — Le donne sogliono dire:
Ol prim an gale e bindèi, ol segrónd fasse e panasèi — Il prim’anno gale e nastri, il secondo fasce e pannicelli — I Toscani hanno il proverbio seguente: Il prim’anno s’abbraccia, il secondo s’infascia, il terzo s’ha il mal’anno e la mala pasqua.
Öna buna e braa fomna ’n d’öna ca l’è ü tesór — Una buona e brava donna è un tesoro in una famiglia — e Salomone ne’ suoi Proverbj: Le donne savie edificano la loro casa; ma la stolta la sovverte colle sue mani.
Pötòst che tö ü vèć co’ la barba grisa, l’è mèi tö ü zuen sensa camisa — Piuttosto che sposare un vecchio colla barba grigia, è meglio sposare un giovane senza camicia — Quando però il vecchio abbia del ben di Dio si dimentica il proverbio.
Quando la fomna fa da om, al va ’n ca töt a landòm (Ang.) — Quando la donna fa da uomo, in casa va tutto sossopra — Si dice anche:
Quando i fomne i porta i braghe e ’l capèl, töt ol mond al va a bordèl — Quando le donne portano le brache ed il cappello, tutto il mondo va a bordello — cioè a soqquadro. Questo proverbio può parere esagerato, ma lo credo più accettabile di certe teorie di alcuni emancipatori della donna; e giustamente interpretato è un omaggio alla legge naturale, che a ciascun sesso ha assegnato particolare missione. Cerchiamo per le donne l’emancipazione dall’ignoranza, dalla miseria e dal vizio; questa è la vera emancipazione, che non si troverà in chi-