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narrazioni | 7 |
8. Origine e vicende delle Crociate.1
Era pervenuto al pontificato Urbano II, il quale era in Roma odiato; e non gli parendo anche potere stare por le disunioni in Italia sicuro, si volse ad una generosa impresa, e se ne andò in Francia con tutto il clero, e radunò in Anversa molti popoli, ai quali fece un'orazione contro agl'infedeli; per la quale tanto accese gli animi, loro, che deliberarono fare l’impresa2 d'Asia contra i Saracini, la quale impresa con tutte le altre simili furono dipoi chiamate Crociate, perchè tutti quelli che vi andarono, erano segnali sopra le armi e sopra i vestimenti d'una croce rossa. I principi di questa impresa furono Gottifredi, Eustachio e Baldovino di Buglione, conti di Bologna, e un3 Pietro Eremita, per santità e prudenza celebrato, dove molti re e molti popoli concorsero con danari, e molti privati senza alcuna mercede militarono; tanto allora poteva negli animi degli uomini la religione, mossi dall'esempio di quelli che ne erano capi. Fu questa impresa nel principio gloriosa, perchè tutta l'Asia Minore, la Soria e parle dell'Egitto, venne nella podestà de' Cristiani; mediante la quale nacque l'ordine dei cavalieri di Gerosolima, il quale oggi ancora regna4, e tiene l'isola di Rodi, rimasa unico ostacolo alla potenza dei Maumettisti. Nacquene ancora l’ordine dei Templarj, il quale dopo poco tempo per li cattivi loro costumi venne meno. Seguirono in varj tempi varj accidenti5, dove molte nazioni e particolari nomini furono celebrati. Passò in aiuto di quella impresa il re di Francia, il re d'Inghilterra; e i popoli Pisani, Viniziani, e Genovesi v'acquistarono riputazione grandissima, e con varia fortuna insino ai tempi del Saladino Saraceno combatterono; la