Pagina:Raccolta de' tempj antichi (Piranesi).pdf/2

BEATISSIMO PADRE


Augusto giunto al pacifico possesso del mondo, diresse tutte le sue sollecitudini alla sicurezza, e vantaggio de’ sudditi non meno, che all’ornamento de’ pubblici Edificj. In sì propizie circostanze ardì Vitruvio di dedicargli il suo celebre Trattato dell’Architettura, creduto da lui non disdicevole alla magnificenza di quel glorioso Monarca.

Con tale rispettabile esempio, sino da’ primi momenti, che dalla Providenza fu destinata la Santita Vostra al Pontificato osservando che Voi (benchè intento alla felicità del Mondo Cattolico, de’ vostri Sudditi, e dello Stato), non avete perduto di vista la protezione ed incremento delle Belle Arti, con la conservazione, ed aumento de’ Publici Edificj; mi sono determinato di umiliare a Vostra Beatitudine, quella mia prima opera, che avesse potuto credersi degna della grandezza Vostra e del publico compatimento.

Credendo adunque corrispondente a tale idea l’edizione de’ Tempj Antichi, che ho intrapresa; benchè da altri preventivamente eseguita, ma in modi circoscritti, e non mai con un dettaglio abbondante, e con quelle illustrazioni, che sono confacenti allo schiarimento di una edizione si vasta, ardisco umiliarla a Vostra Santita Con questo primo mio saggio, che comprende tre celebri, e preservati Tempj, come sono, quello di Vesta Madre, o sia della Terra, e della Sibilla, ambi in Tivoli, con quello dell’Onore, e Virtù fuori di Porta Capena.

Animato adunque dalla speranza ben giusta, e consona alla Clemenza della SANTITA VOSTRA, Oso implorarne l’alta, e sovrana protezione, nel rassegnarmi profondamente col bacio de’ Santissimi Piedi.

Di Vostra Santita,



Umilissimo, Devotissimo, Obbligatissimo, Obbedientissimo Servo, e Suddito,
FRANCESCO PIRANESI.