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momento di imporre silenzio alle gelosie, alle invidie, alle vanità, e chi è grande per fatti illustri, dev’esser grande altrettanto per carattere, dev’essere il primo a piegare la fronte e mostrarsi gran cittadino come si mostrò gran soldato.

Non bisogna scordarsi in qual tempo viviamo.

In oggi certe violazioni di diritto, da chiunque vengano, se non hanno punizione immediata, l’hanno immancabile.

Hanno la maggior di tutte: — l’abbandono dell’opinion pubblica! Perchè cadde Francesco II, giovane che doveva pur avere in sè nobili istinti, a vedere la sua difesa: e cadde senza ottenere alcun segno di sollecitudine se non un umiliante compianto?

Per questo abbandono. —

Perchè cade il dominio temporale dei Papi?

Per questo abbandono. —

E perchè divennero impossibili a Napoli Garibaldi e i suoi seguaci? ed il suo partito?

Per questo abbandono. —

La poesia dello sbarco a Marsala, e della conquista dell’Isola, che riconduceva le immaginazioni ai figli di Tancredi d’Hauteville ed a Roberto Guiscardo, elettrizzava l’Europa: mai simil fascino aveva, e con ragione, esaltate tanto le menti.

La più volgare temperanza, le più comuni nozioni del senso moderno avrebbero mantenuto il favore dell’opinione a quel partito. Ma senza parlare de’ disordini, degli arbitrii, degli sperperi, ed altri fatti di simile calibro, comparve il decreto che accordava una ricompensa detta nazionale alla memoria di Agesilao Milano: l’opinion pub-