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arte, con ogni mezzo, in ogni tempo ed in ogni occasione; ed altrettanto cercano abbattere chi non è de’ loro, con quella persecuzione pertinace, inesorabile, che accompagna la sua vittima per tutta la vita, che è presente alla sua agonia, e siede sulla sua tomba, detta persecuzione pretina, ma che sa lavorar bene anche chi non è prete!

Ambedue hanno una lunga gerarchia, che comincia dai professi e consultori, e finisce in quel che in Francia si chiamava Jésuites en robe courte, ovvero en jupon, che in ambi i partiti non sono gli alleati meno importanti: così si hanno fila tese ad ogni scalino sociale. Ambedue lasciano ai loro fedeli la facoltà di ritirarsi dall’azione; ma a due condizioni, che a dimenticarle si rischia soffrire nella salute: la prima di non palesare i segreti che si sanno; la seconda, d’aiutare sempre in ogni modo gli antichi colleghi. Di qui quella prudenza degli ex-settarii come degli ex-Gesuiti che non si smentisce mai, e quell’invisibile patrocinio che protegge tanti individui ai quali capitano ogni giorno fortune inaspettate, ai quali si spalanca ogni porta, è posta in tacere ogni colpa senza che si possa indovinarne nè il come nè il perchè. Di qui in alcuni, que’ silenzii, que’ monosillabi, quel voltar discorso guardando in aria, ovvero la condizione delle loro unghie, quando si vorrebbe far loro notare il cattivo effetto prodotto sullo spirito pubblico da certe nomine e certi voti. Ambedue hanno poi nelle loro file uomini di cuore, onorevoli, valenti, intimamente persuasi di far bene (e questi chi sa che non siano i più!) e furfanti matricolati che li muovono a loro profitto. Ambedue le sètte, finalmente, si vede che riescono, si vede che giungono talvolta ad