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Topografia del terreno, ove fu la Città di Pompei.


È stoltezza volere, che Pompei fosse una volta sulle rive del mare: se Strabone medesimo, che ha scritto di Ercolano, Ἡράκλειον ἐκκειμένην εἰς τὴν θάλατταν ἄκραν ἔχον, di Pompei per lo contrario ci avverte con Plinio che quell’emporio ἐπίνειον, di Nola, di Nocera e di Acerra, era posto accanto al fiume Sarno, adluente Sarno amne (Plin. H. N. III, 5), sul quale le venivano recate le merci di fuori, ed al quale ella affidava le sue; come può stimarsi mai che fosse collocata sulle spiagge del mare? O vogliamo noi supporre che i Pompeiani con l’opportunità di un porto sul mare, volessero invece trafficare sul fiume, che non riceveva se non le minori barche, e con quello stento che contro corrente? Ricordo che per simil caso l’imperator Claudio fece un porto sul mare ad Ostia, che ne era lontana ben tre miglia (v. gli annotatori all’Ottavio di Minucio Felice pag. 15. Lugd. Bat. 1709. e Cluverio It. Ant. p. 871, seg.). Inoltre l’antica via, che da Capua metteva a Nocera, le passava davanti; e buone vestigia di antichi edifizii diconsi veduti da altri su quel terreno appunto, che stranamente si è da taluni detto essere stato mare prima dell’ultima ruina di Pompei. Assai bene il Rosini colloca qui le saline pompeiane (p. 30 Diss. Isag.), ma non credo lodevole il senso, che ci dà della voce Maritima, o dei luoghi dei classici, che sembrano collocarla sul mare (ibid. p. 28.). Dopo il Sar-