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dosi ammettere, che il cognome Felix fosse originario della colonia sillana: perocchè per le ragioni da me esposte altrove, è ora manifesto che nè Silla diede mai tal appellativo alle sue colonie (onde ne manca Pompei), nè se ciò fosse, lo dovremmo trovare in quel secondo luogo, che occupa.
Altra circostanza concorre egualmente ad assicurare meglio tal deduzione: ella è il sapersi per una iscrizione pompeiana che appunto in quest’anno 747 furono creati nel Pago Augusto Felice i Ministri, MINISTRI • PAGI • AVG • FEL • SVBVRBANI • PRIMI (I. N. 2293); e però anche i Maestri del Pago medesimo, essendo relative queste cariche, ed appartenenti alla instituzione di un collegio medesimo. Laonde si pare che nel collocarsi i veterani accanto al loro paese nativo ricchi dei donativi imperiali decidessero insieme di dar nome di Augusto al novello pago, ed il culto vi stabilissero al Genio di Cesare, monumento di religione inseparabile dalla riconoscenza pagana, e però impossibile a supporsi di epoca diversa da quella, in che appellavano Augusto il lor pago.
Che se l’opera del cuneo costruito dai Maestri del pago Augusto non può ragionevolmente separarsi dal processo della fabbricazione primitiva dell’Anfiteatro, e questi non furono creati prima del 747; adunque il cominciamento della fabbrica dell’Anfiteatro Pompeiano non potrebbe precedere che di qualche anno il 747 di Roma. Ma osservando, che il commodo del Teatro coperto dato costruirsi per appalto dai Duumviri M. Porcio, e C. Quinzio, e la mole dell’Anfiteatro