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pei, elle facilmente precedono i tempi della colonia introdotta ivi da Silla. Dico facilmente perchè i privati, che ne sono autori, hanno potuto usare in quei primi tempi anche la lingua naturale del paese; e però ancor che sia certo che la lingua osca cessò, ciò non impediva, che se ne facesse uso tra i Pompeiani, anzi che vi dominasse, prima che la lingua dei coloni non vi fosse abbastanza diffusa. Per lo che parmi ancor probabile, che alcuni programmi oschi siano contemporanei a certi latini primitivi, non solo perchè scritti sullo stesso tufo e con carattere di ben remota antichità, quanto perchè riferiscono i nomi del medesimo candidato. Addurrò per esempio questo singolarissimo da un pilastro a sinistra della via che dai teatri svolta verso il foro; il latino dice:
MA • HEREN • I
SERICVS VOS
accanto al quale in un pilastro seguente dopo si legge in osco (altrimenti il Mommsen, U. D. taf. XI ):
Che il candidato qui proposto sia di nazione Pompeiano me lo persuade il suo prenome Maio, e forse il programma latino deve essere stato scritto da alcun Osco. Sarebbe pressocchè temerario voler indovinare la formola usata dagli Osci, alla quale parmi si riferisca il