detta di Nola, ove è dipinto. Lo Gneo Alleio Nigidio Maio di questa epigrafe è quel medesimo, che diede uno spettacolo il giorno, in che si aprirono le terme pompeiane1, ed un altro per la salute di Augusto e per la dedicazione dell’ara posta alla Pazzia, come si rileva dal programma illustrato or ora; da questo terzo che è tuttavia in Pompei impariamo, che Nigidio fu creato duumviro quinquennale, e che diede perciò altro sontuoso spettacolo al popolo di venti paia di gladiatori, coi sostituiti, che combatterono in Pompei i giorni 23, 24, 25 di Novembre. L’iscrizione si deve leggere, ed interpretare così: Cn. Allei Nigidii Mai Quinquennalis Gladiatorum paria viginti et eorum suppositicii pugnabunt Pompeiis VIII, VII, VI K. Dicembres. Venerit, Maio Quinquennali Feliciler, par triduum. Dei gladiatori sostituiti è questo il primo monumento, che ci parli; i luoghi degli scrittori sono stati già raccolti dal Lipsio. Il PAR III parmi si debba interpretare par triduum, e venerit, ritorni.
Venga di nuovo, coi buoni augurii a Maio Quinquennale, un triduo di spettacoli uguale a questo. Ricordo simile acclamazione Maio Principi Coloniae feliciter del programma gladiatorio dipinto sulla esterna parete delle Terme.
- ↑ La fabbricazione di queste Terme precede il 736, nel qual anno furono duumviri M. Staio Rufo, e Cn. Melisseo Apro, i quali posero il Labrum nella stufa di dette Terme (I. N. 2217).