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risulta che Pompei antica era molto più elevata che non è oggi, e però non solo piantata su di un tumolo, ma sopra una vera collina, che dechina verso il fiume Sarno a mezzo dì. Il fiume ora è discosto da Pompei, essendosi elevato il suolo; prima le correva assai dappresso, alluente Sarno, scrive Plinio. Di qua dove cammini non fu mai mare, il Sarno però sullo sbocco a destra faceva palude, e vicine gli grano le saline: Dulcis pompeia palus vicina salinis hercuieis (Colum. De agr. cult. L. X.).

[n. 2.] Questi tre semicilindri di fabbrica rivolti di spalla sostenevano una volta il terrapieno con minor compendio di spesa, e più efficacia, che i nostri piè di torre. È un applicazione felice del metodo di stendere archi roveschi fra due piloni, che piantino sopra un suolo mal fermo, come si vede in Roma nelle fondamenta del tempio di Antonino e Faustina.

[n. 3.] Entri in Pompei per una sua porta, e la città pare che non avesse di quà quella solida difesa di mura, che altrove. [n. 4.] La via qui apparisce scoscesa a sinistra, e forse ne fu cagione il terremoto dell’866 quando oppidum desedit (Seneca Q. Nat. VI ). Di sotto passa il canale del fiume Sarno.

Sulle pareti a sinistra comincia veder qualche nome scritto col pennello a matita rossa, e sono i programmi dei quali disputo a p. 25 seg. Qui leggevasi quell’enigma, che secondo la graziosa frase del cel. Comm. Avellino manco l’Harduino avrebbe saputo sciogliere. Ma io dimostrai, che erano nomi