sizione di questo edifizio. Se ai Duumviri, e agli Edili erano accordati due littori, come ha dimostrato Lipsio (Elect. 1, 23), non è certo che gli Augustali nelle funzioni del loro grado ne avessero uno, come stima il ch. Cavedoni (Diss. sui littori, Mem. di Relig. Stor. Lett. Modena vol. VI ). Altrove mi sono argomentato dimostrare il contrario coi monumenti, che portano scolpiti due fasci, o due littori coi loro fasci, e sono consecrati alla memoria di alcun seviro Augustale (Stor. d’Isernia, p. 124, 125). La stessa cose vediamo qui, ove se è vero, come ho opinato, che sacrifica il Pontifex la prima volta nel giorno della dedicazione, sarà ancora dimostrato, che a questo capo del sacerdozio municipale si concedevano nelle sue funzioni i due littori. Potrebbe per altro sembrar egualmente probabile, che tal cerimonia fosse affidata ad uno degli Edili V•A•S•P•P, Votis Augusto Solemnibus Publice Procurandis. Più tardi furono creati gli Augustales, e questi ebbero la loro curia o phetrium, che io stimo essere quell’edifizio, che è al fianco destro dell’arco sacro a Nerone; e ne credo ottimo indizio il triclinio destinato alle epulae ed alle viscerationes. In esso venivano onorati di culto tutti i personaggi della famiglia imperiale, tenendovi però il primo posto Augusto, al cui lato destro abbiamo trovata la statua di Livia in abito di sacerdotessa di lui, ed al sinistro Druso il figlio. Stando alle osservazioni già esposte intorno alle antiche escavazioni pratticate in Pompei sin dai primi tempi, ed al poco di materiale, che dovea aver ingombrato questa parte elevata del-