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vita. Era così da noi, come era stato per gli eroi che diedero vita a quello splendore di arte, quale è stata la pittura francese che vittoriosamente combattè la pittura romantica dopo il 1830.
Raro è che gli artisti, specie i novatori, trovino chi acquisti le loro opere solo perchè le intendono e le amano. La maggior parte dei compratori, per lo più, comprano la fama e la firma, non l’opera d’arte, che troppo spesso non dice lor un bel nulla. E questo, ai giorni nostri, è quel che fa tanto e sempre più rara la vera e sentita arte. I dolorosi adattamenti di troppi vigorosi intelletti artistici al gusto scorretto o traviato del pubblico odierno, si vanno facendo più consueti e quella più rara; benchè la ricchezza, più diffusa oggi che un tempo, abbia fatto assai meno ristretto che non fosse prima il mercato della produzione artistica.
Trovare nei compratori delle proprie opere chi veramente le comprenda e le ami è, ora, per l’artista una fortuna punto frequente. Per questo riguardo, io posso considerarmi davvero beniamino della sorte. Perchè nella mia vita artistica assai lunga e che volge al suo termine, la mia produzione, comunque si voglia giudicare, è stata sempre inspirata solo al mio sentimento; nonostante ha trovato favore. E se la mia fama di artista non è stata clamorosa e vasta, i miei quadri erano, e sono tuttora, il più delle volte comprati da persone capaci di valutarli e perchè l’amavano davvero, senza bisogno di altrui suggestioni od incitamenti o per seguire la corrente che prevaleva. Questo mi ha sempre procurato, e tuttora mi procura, le maggiori soddisfazioni. E fa che meno mi sia doloroso di vedermi uscir dallo studio, o di non vederci più tornare, i miei lavori che io amo come carne della mia carne.
Il gruppo degli artisti che s’era formato a Firenze prima del ’59, come ho narrato, dopo la guerra vittoriosa, dopo i portenti del ’60 che aveano fatta l’Italia, avea ancor più vigorosamente continuata la sua bella battaglia per l’Arte vera e sincera. Firenze era divenuta la Capitate del giovine Regno.