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anni, di là d’Arno in un antico palazzo in Via San Frediano, presso la sponda sinistra del fiume, vasto e comodo studio con annessa casa di abitazione ed un piccolo grazioso giardino.... Quì stetti e molto lavorai fino al mio ritorno in Roma nel ’70....

Questa mia dimora fiorentina fu feconda di lavoro artistico. Sono di questi anni i miei quadri: «Una sera alle Cascine», «Effetto di tramonto fra gli alberi», «Le arene e l’acqua del fiume» e quello più grande, «Un giorno di scirocco sulla riva del mare presso Roma».

Ma il mio lavoro fu assai intenso anche in campagna. Dal vero lavorai a Livorno e, più ancora, alla mia Bocca d’Arno, sorgente per me inesauribile di inspirazione artistica. Ma, sull’ultimo, ebbi altro campo di lavoro sul mare a Castiglioncello. Allora era, questo, un remoto e delizioso sito sulla costa tra Livorno e Vada.

I colli macchiosi che finivano tra gli scogli della costa, belle alberate di pini ombrelliferi, ben segnate linee di monti lontani, deliziosi seni di mare, ne facevano un luogo assai pittoresco. E lo rendeva, pure, assai gradito soggiorno la compagnia che vi si trovava.

Castiglioncello, allora, con i poggi e le terre circostanti che digradano al mare, era di proprietà di Diego Martelli, l’amico fedele, l’intelligente difensore, il compagno d’armi del ’59 di quel vivace gruppo di artisti che furono detti i «Macchiaioli», di cui di sopra ho detto; ai quali è dovuto il bel movimento artistico che dava inizio alla Scuola Toscana di pittura, che tuttora dura feconda di eccellente lavoro.

Diego Martelli era anche un po’ il mecenate di questo gruppo di artisti, ai quali non ancora sorrideva il favore del pubblico; e per i quali il compratore era tuttora bestia ben rara. La loro arte era ancora lontana dallo aver ottenuto riconoscimento ufficiale ed il favore della stampa, che tanto contribuisce a far la fama degli artisti; e, per questa via, a procurar loro chi faccia acquisto della lor produzione artistica e ne assicuri la