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tiera alla vedova Monti col figlio. Il caro Richmond e la sua signora, che nel frattempo era sopraggiunta, accettarono senza punto esitare di partecipare all’impresa.

Dopo questo tutto diveniva più facile. Venuta la notte, lo stesso cognato di mia nipote condusse, in una carrozza chiusa, Lucia Monti col suo bambino a casa dei Richmond e tornò a casa Placidi col piccolo Francis Richmond che era circa dell’età del figlio del giustiziato. Il piano escogitato era semplice quanto era ingegnoso: il piccolo Monti diveniva per alcune ore Francis Richmond e la madre sua ne diveniva la bambinaia, indossando le vesti ed adornandosi con veli, ori e coralli, che allora costumavano balie e bambinaie, mentre al bambino si sarebber messi i vestitini pieni di ricami del baby inglese.

La notte stessa l’amico Console, banchiere e pittore, Joseph Severn provvide ai passaporti. Gli impiegati ferroviari, che erano dei nostri, dettero segretamente i biglietti per Terni, che era, allora, la prima città della linea per Firenze passata la frontiera e promisero il loro aiuto all’imbarco e lungo il viaggio.

Frattanto, però, la Polizia era avvisata che la Monti ed il figliuoletto non si trovavano più nella lor casetta. Ed intuendo molto agevolmente, che si volean condurre fuori dello Stato i due sventurati, si ingegnò di impedirlo; e prese subito le due misure in conseguenza, specie alle porte della città e alla stazione della ferrovia.

Quando i Richmond, col loro falso figlio e la falsa bambinaia, furono alla stazione, trovarono il lor treno sorvegliato da parecchi gendarmi e sbirri. Questi avevan la consegna di non lasciar partire una donna con un bambino. Ma nemmeno per un momento pensarono che tal consegna potesse mai estendersi ai due giovani sposi inglesi col bambino che appariva loro. Senza dire che la Polizia Pontificia non era usa a menomamente inquietare chi viaggiasse con passaporto britannico.

Arrivati a Terni, i Richmond consegnarono Lucia Monti ed il suo figliuoletto alle sollecite cure di amici che, debitamente avvisati, pieni di premura li attendevano. Costoro provvedet-