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zionale Romano», facendone sempre più il «Comitato dell’Inazione». Anzi, il ministero Ricasoli avea accresciuto a costoro il contributo mensile del Governo da cinque a dieci mila lire. Le quali venivano dai capi del C. N. R., per la più gran parte, profuse a procurare a se stessi ed ai loro propositi non disinteressati aderenti; per assoldare ai propri servizi anime perse, gente violenta e di tutto capace per denaro, assicurando a se stessi, uomini personalmente imbelli, questi strumenti alle lor passioni ed ai loro interessi personali.

Frattanto la mia posizione si andava facendo ogni giorno più pericolosa in Roma. Da più segni io mi ero accorto, e me lo confermavano segreti avvisi, come la Polizia cominciasse a veder chiaro circa le ragioni della mia permanenza in Roma e circa quanto io stavo facendo. Più tardi io ero, pure, avvertito come la Polizia avesse deliberato il mio arresto. E lo avrebbe anche eseguito se qualche prova a mio carico avesse potuto legittimarlo.

Ma io avevo agito sempre con la testa sulle spalle; e le poche persone di cui mi ero fidato erano gente a tutta prova, incapace di tradirmi come di fatti non mi tradì. Nè io ero una persona qualunque che la Polizia potesse arbitrarsi a mandare alle Carceri Nuove od a Castel Sant’Angelo, come avea praticato con troppi altri, senza punto preoccuparsi di possedere prove a loro carico. Io appartenevo a cospicua e potente famiglia romana, avevo io stesso moltissime amicizie ed aderenze mie personali anche fra personalità straniere; le quali indubbiamente si sarebbero interessate di me ed avrebbero strillato forte; la stampa del Regno e straniera, sopratutto britannica, si sarebbe molto occupata dei fatti miei. Il mio arresto avrebbe prodotto troppo clamore. Non avendo, il Governo Pontificio, di che tappar la bocca a tutti, qualunque cosa ritenesse sul conto mio, avea convenienza a lasciarmi in pace.

Così, infatti, fece. Ma io me ne stetti del continuo in allarmi; e cominciò per me quel lungo periodo di tempo in cui mi toccò dormire con un occhio solo. E tanto più che mi