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loro intenzioni di comprarlo. Ed allora decidemmo di riprendercelo. In tale occasione io, da Siena ove mi trovavo a lavorare, scrissi a Banti su la faccenda una lettera piuttosto forte nel biasimare il dispregio nel quale era, dai funzionari governativi delle Belle Arti, tenuta un’opera di così straordinario valore artistico, solo perchè era di un artista vivente. Questa lettera Banti comunicò al Direttore dei Musei Comm. Donati; e questi credette di dirigermi una lettera con la quale pregava che mutassimo la nostra decisione e lasciassimo la bella opera d’arte nel Museo di San Marco. A questa lettera io replicai con altra mia con la quale, in forma cortese ma cruda, ricordavo tutto il gran valore artistico dell’opera del Bastianini, il giudizio che ne aveva dato Giovanni Duprè, il riconoscimento che della eccellenza di questa avea fatto il fine gusto di un popolo artista quale il fiorentino. E protestavo che coloro che, nel nostro paese, sopraintendevano alle cose dell’Arte non si sentissero in dovere di riconoscere e di incoraggiare un nobile e fine artista quale il Bastianini che per vivere avea dovuto avvilirsi fino a lavorare anonimo, lasciandosi sfruttare da disonesti trafficatori. Mentre alle stesse autorità non difettava la volontà nè i mezzi per sovvenire quanti pretesi innovatori dell’Arte che, sotto nome di naturalisti, impressionisti, realisti, ecc. funestavano con i loro orrori l’Arte in Italia.
La sorte di questo Bastianini, ed in Italia non era il solo artista di valore che si lasciava languire, veramente mi stava a cuore. Bastianini era un artista straordinario; il quale accoppiava un intenso amor del vero con un finissimo studio dell’arte antica, ciò che lo metteva in grado di produrre opere sue originali da uguagliar i capolavori degli antichi maestri.
Bastianini aveva davvero un temperamento artistico di primo ordine e assai singolare. Perchè era uomo nato fuor del tempo suo; ed era cresciuto fuori dell’atmosfera necessaria a compiere opera di sentimento moderno. Egli usciva dal più umile strato del popolo; sua madre vendeva castagne per la