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una bomba esplose in aria, una scheggia colpì Aguyar-Andrea alla testa e lo fece morto.


La difesa di Roma contro i Francesi dovea essere la sanguinosa affermazione della volontà e del diritto degli Italiani a risorgere a nazione libera ed indipendente. E tale scopo venne magnificamente raggiunto. Il fiore della gioventù italiana, combattendo e morendo alle mura di Roma, consacrò tale volontà e tal diritto. Giammai, in tutte le successive guerre per l’indipendenza, la gioventù italiana combattè con maggior valore. L’eroismo, in quella disperata estrema difesa di Roma, era divenuto per tutti comune abitudine.

Questo riconosceva Garibaldi stesso. Più tardi nel suo ritiro di Caprera riandando col dott. Scipione Francati le sue gesta di guerra, dicevagli:

— Ho sempre avuto sotto il mio comando dei bravi ragazzi; ma nessun ha raggiunto in valore quelli che furono con me nel ’48 e nel ’49.

XVI.

ESTREMA DIFESA DI ROMA.

LA CAPITOLAZIONE E L'ENTRATA DEI FRANCESI.


I Francesi si afforzavano su le posizioni conquistate il 21 giugno. Ed anche da parte nostra si muniva il meglio possibile la nuova linea. Quegli ultimi giorni della difesa della città, pur non essendovi più la menoma speranza, tutti raddoppiammo di ardore.

Fu appunto in quei giorni che a me toccò un caso che dimostra da quale arcana sorte, specie in guerra, sia governato il destino della vita umana.