Pagina:Quattro canti militari dell'antica Grecia.djvu/17


15


Questo è vanto, questa è lode,
          Che l’oblìo mai non assal:
          Questa gloria il giovin prode
          24Rende ai posteri immortal.

Ei lodato dalle genti,
          Della patria egli l’amor,
          Perchè in mezzo ai combattenti
          28Si lanciava con furor.

Ed ignaro del timore,
          Vergognando di fuggir,
          Fermo in volto, fermo in core
          32Aspettava di morir.

Solo, intrepido, feroce
          L’onda orribile aspettò,
          E col brando e colla voce
          36I nemici spaventò.

Alfin cadde, alfin la vita
          L’atre Parche gl’involâr;
          Ma nel petto la ferita
          40Vider tutti e giubilâr.

Rotto ha l’elmo, traforata
          La lorica ha quel guerrier;
          Ma la man benchè gelata
          44Stringe il brando in atto fier.