Pagina:Puskin - I Masnadieri fratelli.djvu/19


13

     Non chinò amico il sonno al fratel mio:
     Ma come fummo al quarto di venuti,
     Pieno pareami di indomata angoscia:
     Mi chiama; questa man stringe: nel guardo
     Semispento io leggea fuggir men lenta
     L’ultima pena; la sua man tremò:
     Con un lento sospiro sopra il petto
     Mi si piega e dormi.



                        « La fredda spoglia
     Io tre notti sollecito guardai,
     Se non tornasse a vita ancora il morto;
     E amaramente io piansi: infin la terra
     Colla vanga divisi, mestamente
     Le membra ivi composi e la preghiera
     Dei peccator su quella ultima fossa
     Io dissi al fratel mio. — Diserto e solo
     Agli usati sentier feci ritorno;
     Ma i dì passati non ritornan più.
     Non liete notti e non lauti conviti,
     Non più le ardite imprese; in quell’avello
     Tutto è sepolto. — Qui, diserto e solo,
     Lo spirto fiero mi s’impietra e spenta
     È ogni brama nel cuor; ma la rugosa