27 E perchè egli ama ancor pur Luciana,
Con molta gente la mandò a Parigi,
Perch’ella era nipote a Gallerana,
E battezzossi drento a San Dionigi.
Ed accordossi alla fede cristiana:
E tanto piacque al gentile Ansuigi,
Perchè pur era ancor giovane e bella,
Che finalmente disposata ha quella.
28 E Ricciardetto con lei fu mandato,
Per piacere a Rinaldo in compagnia;
E ’l padiglion, ch’ella aveva donato,
Rinaldo volle renduto gli sia,
Per ristorarla del tempo passato;
E rendè cortesia per cortesia:
E sempre il tenne poi sopra il suo letto;
E basti questo a lei e Ricciardetto.
29 Rinaldo a Carlo Magno un giorno disse,
Come e’ voleva di corte partire,
E cercar tutto il mondo come Ulisse.
Carlo di duol si credette morire;
Ma finalmente poi lo benedisse,
E non poteron nessun contradire;
Che, poi che vendicato aveva Orlando,
Volea pel mondo andar peregrinando.
30 Gran pianto fece la corte di Carlo:
Carlo gli parve rimaner sì solo,
Che non potè mai più dimenticarlo:
Credo che questo fu l’ultimo duolo;
E non voleva sentir ricordarlo,
Come fa il padre che perde il figliuolo:
E tutta Francia ne fe’ gran lamento,
Poi ch’un tanto campion nel mondo è spento.
31 E credo in verità che così sia,
Perchè pur molte cose ho di lui scritto;
E per virtù della sua gagliardia,
E’ par ch’io sia come costor già afflitto:
E come peregrin rimaso in via,
Che va pur sempre al suo cammin diritto
Col pensier, con la mente e col cervello,
Così vo io pur seguitando quello.