124 Intanto il gran tumulto de’ Cristiani
Innanzi s’avea messo a saccomanno
Il campo che fuggiva de’ Pagani,
Come innanzi a’ lion gli armenti fanno,
O spesso in parco i cavriuoli e i dani;
Tal che le grida a’ nugoli su vanno,
E sopra tutto Rinaldo gli caccia,
E mentre uccide l’un, l’altro minaccia.
125 Quando Marsilio ha veduto venire
Il campo suo così miseramente,
Riprese, come disperato, ardire;
E innanzi pinse tutta la sua gente,
E disse: Io so che mi convien morire;
Ma qualcun altro sarà ancor dolente;
Sì che le schiere ambo scontrate sono,
E rimbombava in ogni parte il suono.
126 Rinaldo, quando e’ fu nella battaglia,
Gli parve essere in ciel tra’ cherubini
Tra suoni e canti, e nel mezzo si scaglia,
E minacciava que’ can saracini:
Tutti sarete straziati, canaglia!
E cominciava a far de’ moncherini,
E mozziconi e uomini da sarti;
E spesso appunto faceva due parti.
127 E così dalla parte de’ Pagani
Eran venuti con Marsilio innanzi
Uomini degni e tanti capitani,
Ch’io non credo con lor molto s’avanzi;
E faranno ben contro a’ lor sovrani,
E insegneranno a’ Franciosi i romanzi,
Forse la solfa della Margherita,10
Ch’ognuno al fin ci lascerà la vita.
128 Bianciardino avea seco Chiariello
Di Portogallo, un re famoso e forte,
Fieramonte di Balzia e il re Fiorello,
E Balsamin, ch’è peggio che la morte,
Che sarà pe’ Cristian mortal flagello;
E s’io non l’ho più detto, Buiaforte
V’era, figliuol già del famoso Veglio,
Che facea forse, a non venirvi, il meglio.