79 Or lasciam così il campo insieme stretto:
Non vogliam noi che ne venga Rinaldo
Alla battaglia col suo Ricciardetto?
Che ne venía con un desio sì caldo,
Ch’a ogni passo ha domandato e detto
Quel che faceva Marsilio ribaldo:
Ed Astarotte ogni cosa dicea,
Chè la battaglia tuttavia vedea.
80 E Ricciardetto si consuma e rode,
Quando sentia la battaglia rinforza,
E d’Ulivieri e d’Orlando alte lode,
E come il campo de’ Pagan va ad orza;6
E benchè pur dall’un canto ne gode,
Pargli mill’anni mostrar la sua forza,
E ritrovarsi nel mezzo alle busse,
E gittò l’erba che dette Milusse.
81 E come presso a Roncisvalle sono
Calati giù da’ monti Pirenei,
Onde e’ s’udia della battaglia il tuono,
Del suon dell’arme e degli spessi omei,
Dicea Rinaldo: Io credo che sia buono
(Dico così quel ch’io per me farei)
Che s’assaltassi il campo saracino
In mezzo, dove è quaggiù Bianciardino.
82 Disse Astarotte: Bianciardino è quello
Che attorno va con quella sopravvesta;
Noi ce n’andremo or io e Farferello
Tra le campane, e soneremo a festa,
Quando vedrem che tu farai macello:
E Squarciaferro ti si manifesta
(Rogatus rogo, intendi quel ch’io dico)
Che in ogni modo vuole esser tuo amico.
83 Non creder, nello inferno anche fra noi
Gentilezza non sia: sai che si dice
Che in qualche modo, un proverbio fra voi,
Serba ogni pianta della sua radice,
Benchè sia tralignato il frutto poi;
Or non parliam quim del tempo felice:
Quivi è Marsilio, e qua combatte Orlando; Valete in pace: a te mi raccomando.