14 Era salito in su questa montagna
Astolfo, e Berlinghier, presto, ed Avino,
E ragguardando ognun per la campagna,
Veggendo tanto popol saracino:
Abbi pietà della tua gente magna,
Dicevan tutti o franco paladino:
Va, suona il corno quanto puoi più forte,
Ch’ogni cosa è men dura che la morte.
15 Rispose Orlando: Se venissi adesso
Cesare, Scipio, Annibale e Marcello,
E Dario, e Serse, ed Alessandro appresso,
E Nabucco con tutto il suo drappello,
E vedessi la morte innanzi espresso
Colla falce affilata o col coltello,
Non sonerò perchè e’ m’aiuti Carlo,
Chè per viltà mai non volli sonarlo.
16 Tornossi adunque con sue gente Orlando,
E ’l campo fece con gran furia armare:
Per tutto Roncisvalle è ito il bando
Ch’ognun presto a caval debbi montare;
E Turpin va con la Croce segnando,
E cominciava tutti a confortare
Ch’ognun morissi volentier per Cristo,
E ricordare la passion di Cristo.
17 Or chi vedessi il campo armare in fretta,
Certo pietà gliene verrebbe al core;
Come ogni cosa, a chi il contrario aspetta,
Par che più porti dolcezza o terrore;
E risonava più d’una trombetta
Per Roncisvalle con certo clangore,
Che parea proprio al giudicio chiamassi
In Giusaffà, sì che i morti destassi.
18 Pensa ch’ognun con gran furore assetti
Quivi i cavalli e sue armi raggruppi;
E chi gridava e batteva i paggetti,
E tutti sieno occupati i galuppi;
Ed alcun l’armi al contrario si metti,
E le parole co’ fatti avviluppi,
Sì come avvien nelle gran cose spesso,
Gridando: Arme, arme, i nimici son presso.