199 Io sono un uom c’ho in sommo della bocca
Un poco troppo il vero alcuna volta,
E dicolo, e non guardo a chi ciò tocca.
Tu sai che il ver malvolentier s’ascolta:
Non domandar se la invidia trabocca
E se ’l suo stral contro a me poi fa còlta.
Io vo’ più oltre dirti ogni mio effetto,
Chè insino a qui non par nulla abbi detto.
200 Tu sai che come un uom t’arreca a noia,
Non può mai più far cosa che ti piaccia;
Se dice il ver, tu di’, che dà la soia,29
Se ti lusinga, e tu di’ che minaccia:
E’ suoi cagnetti gridon tutti: muoia:
Così fanno anco i can che vanno a caccia:
Percuotine un; come tu l’hai percosso,
Gli altri gli corron tutti quanti addosso.
201 E tutto fanno per parer fedeli,
E torna prima a te chi l’ha più morso,
Perchè tu vegga ch’egli ha in bocca i peli;
Per me non è nè scusa nè soccorso
Con questi non fedeli, anzi crudeli,
E son più di mille oche30 in su ’n un torso;
E se trovassin miglior patto altrove,
Ti lascerieno in sul terzo di nove.31
202 Dico così, che quanto io facci bene,
Convien che interpetrato sia al fin male,
E pòrtone assai volte ingiuste pene;
Guarda questo odio e invidia quanto vale!
Certo Aldinghieri a questi giorni avviene
Ch’andando a Montalban, per via m’assale,
E dice: Io ti conosco, sconosciuto;
Come se mai non m’avessi veduto.
203 E vuolsi vendicar d’una novella,
Che mi levorno con un Diliante,
Che me n’aveva tenuta favella
Sempre a camin costui come ignorante:
La lancia abbassa, ch’era armato in sella;
Quand’io mi vidi venirlo davante,
Tu sai ch’ognun la morte va schifando,
Uccisi lui, che se l’andò cercando.