39 Una città chiamata Villafranca,
Vidon costor, che parea molto bella;
Attraversorno, ch’era alla man manca;
E finalmente passavan per quella:
Gente parevon valorosa e franca,
E quel signor Diliante s’appella:
Vide costor per la piazza passare
E fecegli invitar seco a mangiare,
40 Perchè brigata gli parea pur magna.
Rinaldo non volea rifiutar posta,
Tanto che tutti appannorno alla ragna:9
Feciono in sala a costui la risposta:
Nipote del Veglio è della montagna,
Ardito e franco per piano e per costa,
E rispondeva a questi a’ lor saluti:
Voi siate in ogni modo i ben venuti.
41 Chi siete voi? Dove siete avviati?
Orlando rispondea: Degna corona,
Noi siam di nostra terra sbandeggiati
Poi che ’l Soldan morì di Babillona;
Chè cavalier suoi fummo, or siam cacciati,
E l’arme ne portiamo e la persona.
Diceva Diliante: E’ mi dispiace,
Ma d’ogni cosa al fin si vuol dar pace.
42 Posonsi insieme tutti a desinare:
Quivi era un buffoncello, un tale ignocco:
Comincia con Rinaldo a motteggiare;
Rinaldo gli parea buffone sciocco,
Ed attendeva pure a pettinare;10
E ’l signor ride di questo balocco:
Tanto è, che d’una in un’altra novella,
E’ chiese di Rinaldo la scodella.
43 Rinaldo la scodella per sè vuole,
E disse con Orlando: Odi capocchio!
Sempre in ogni buon luogo aver si suole
Questi buffoni all’ultimo al finocchio:
Poi volse a Diliante le parole,
E pure alla scodella aveva l’occhio;
Disse: Io dicevo in linguaggio tedesco
Che mi ragioni, sparecchiato il desco.