9 Tu non guardi Cristiana o Saracina;
E Filiberta ha l’occhio del ramarro,3
E stata è sempre di buona cucina,
E basta solo un cenno a far bazzarro:4
Noi non temiam tua gente malandrina,
Benchè tu faccia viso di bizzarro:
Costui, che Chiaristante uccise, or vedi,
Con teco giosterrà; forse nol credi?
10 Rispose Orlando: Anzi di mezza notte
Del letto n’uscirei, dico, ben caldo:
Parole assai,4a ma poche lance rotte:
Non credi tu ch’io conosca Rinaldo,
E queste gente ch’egli ha qua condotte?
Ch’a Monaca ha raccolto ogni ribaldo,
E stato là con Filiberta in tresca,
Or vuol mostrar della ragion gl’incresca.
11 Or chi avessi Rinaldo veduto,
E’ non capea nell’arme per la stizza:
Più volte inverso lor s’è dibattuto,
Come sparvier, se la merla fuor guizza;
E rivoltò Baiardo, e fece il muto,
Che gli occhi in testa per rabbia gli schizza.
Non può parlar per l’ira che l’affolta:
Orlando a Vegliantin dette la volta.
12 E con le lance a ferir si tornorno:
Non domandar con che furia venía
Rinaldo, e l’aste agli scudi appiccorno,
Ma non pensar che vantaggio vi sia;
Rupponsi tutte, e’ destrier via volorno:
Rinaldo non potè la bizzarria
Disfogar con la lancia, e prese il brando,
E ritornò per assalire Orlando.
13 Orlando trasse Durlindana e grida:
Può far però Macon, che Filiberta
Ami tanto, cugin, che tu m’uccida?
Rinaldo presto ritenne Frusberta,
Perchè e’ conobbe la voce alle strida,
E Durlindana, come e’ l’ha scoperta;
Ed abbracciar correa l’un l’altro presto:
Rinaldo dicea pur: Può esser questo?