39 Salincorno riprese le parole:
E’ non ha tempo mai chi tempo aspetta;
Per nessun modo triegua non si vuole:
Io vo’ con queste man farne vendetta,
Prima che molti dì ritorni il sole:
Della giustizia che in punto si metta,
Questo mi piace, e facciasi pur presto.
E tutti in fine s’accordaro a questo.
40 Al re Gostanzo va tosto una spia,
E dice ciò che ordina il Soldano;
Il re Gostanzo a Orlando il dicia;
Orlando disse: In punto ci mettiamo,
Ch’a’ prigion fatto non sia villania;
E tutti si schierorno a mano a mano.
In questo tempo il Soldano ordinava
Ciò che bisogna, e ’l giustizier chiamava.
41 E messe bandi per le sue città,
Ch’ognun ch’avessi armadura o cavallo
Venga a veder la giustizia che fa,
Che si farà il tal giorno sanza fallo:
Un giovane, ch’avea molta bontà,
Sentendo questo, venne a vicitallo,
Chiamato Mariotto, un gran signore,
Ch’era figliuol del loro imperadore.
42 Trentamila menò quel Mariotto,
Onde al Soldan fu questo molto caro,
Armati stranamente a cuoio cotto:
Ben centomila a caval ragunaro
In punto a modo lor di tutto botto,
E di mandar la giustizia ordinaro;
Il giustizier con molta gente andoe
Alla prigione, e’ due baron legoe.
43 Poi gli legò a cavallo in sulla sella
Pur sopra i lor destrier colle lor armi;
Perchè il Soldano in tal modo favella:
Che tu gli meni amendue armati parmi.
E ’l giustizier, ch’al suo dir non appella,
Rispose: Così avea pensato farmi.
Questo non era il giustiziere usato,
Chè ’l Veglio, com’io dissi, l’ha ammazzato.