82 E disse: Chiarion, dimmi chi sia
Colui che porta così il mio stendardo;
Orlando gli rispose: Se tuo fia,
Io tel darò, se tu sarai gagliardo.
Disse il Pagan: Tu mi di’ villania;
Egli è pur gentilezza, aver riguardo
A queste cose, e tu il debbi sapere,
E che porti ciascun le sue bandiere.
83 Io vo’ saper donde tu l’abbi avuto
Questo stendardo; e stu l’hai guadagnato,
Tu puoi portarlo, chè questo è dovuto;
Ma tu m’hai viso d’averlo rubato
Più tosto che d’averlo combattuto.
Orlando disse: In Persia l’ho acquistato.
Or ti rispondo a quell’altra parola,
Ch’io non son ladro, e menti per la gola.
84 Rispose Leopante: Ed io rispondo,
Che tu se’ ladro e tristo, e ch’io non mento,
Ed Amostante son degno e giocondo,
E migliore uom di te per ogni cento;
E non fare’ Macon nè tutto il mondo
Che tu spiegassi il mio stendardo al vento:
Io vo’ che tu il guadagni con la lancia,
Stu fussi ben de’ paladin di Francia.
85 Orlando non are’ temuto il cielo,
Nè Giuppiter, quand’egli era bizzarro;
Rispose: Egli è ben ver più che ’l Vangelo,
Ch’e’ pazzi come tu vanno in sul carro:
Io vo’ che chi mi morde, lasci il pelo,
Ed oltre a questo la bocca gli sbarro:
Esci del carro, e monterai in arcione,
E proverrem di chi sarà il lione.
86 Dismontò con grand’ira il Saracino,
E montò presto sopra un gran cavallo:
Orlando fece sellar Vegliantino,
E non istette pel freno a pigliallo,
Anzi saltò di terra il paladino,
Tanto ch’ognun correva là a guardallo;
E Leopante ammirato ne resta,
E posono amendue la lancia in resta.