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16 il morgante maggiore.

74 Era Morgante come una montagna;
     Se facea questo, non è maraviglia:
     Ma pure Orlando con seco si lagna,
     Perchè pure era omai di sua famiglia:
     Temenza avea non pigliassi magagna48.
     Un’altra volta costui riconsiglia:
     Posalo ancor, nol portare al deserto.
     Disse Morgante: Il porterò per certo.

75 E portollo, e gittollo in luogo strano,
     E tornò alla badia subitamente.
     Diceva Orlando: Or che più dimoriano?
     Morgante, qui non facciam noi niente;
     E prese un giorno l’abate per mano,
     E disse a quel molto discretamente,
     Che vuol partir dalla sua reverenzia,
     E domandava e perdono e licenzia.

76 E degli onor ricevuti da questi
     Qualche volta potendo arà buon merito;
     E dice: Io intendo ristorare e presto
     I persi giorni del tempo preterito;
     E' son più dì che licenzia arei chiesto,
     Benigno padre, se non ch’io mi perito:
     Non so mostrarvi quel che drento sento,
     Tanto vi veggo del mio star contento.

77 Io me ne porto per sempre nel core
     L’abate, la badia, questo deserto,
     Tanto v’ho posto in piccol tempo amore;
     Rendavi su nel ciel per me buon merto
     Quel vero Dio, quell'eterno Signore,
     Che vi serba il suo regno al fine aperto:
     Noi aspettiam vostra benedizione,
     Raccomandianci alle vostre orazione.

78 Quando l’abate il conte Orlando intese,
     Rintenerì nel cor per la dolcezza,
     Tanto fervor nel petto se gli accese;
     E disse: Cavalier, se a tua prodezza
     Non sono stato benigno e cortese,
     Come conviensi alla gran gentilezza,
     Chè so, che ciò ch’i’ ho fatto, è stato poco;
     Incolpa la ignoranzia nostra, e il loco.