78 La volpe maliziosa era a vedere,
E ’l can pareva fedele e leale;
Èvvi il coniglio, e scherza a suo piacere;
Molto sentacchio pareva il cignale;
Poi si vedeva la damma e ’l cerviere,
Che drieto al monte scorgea l’animale;
Quivi era il tasso porco e ’l tasso cane,
Che si dormien per le lor buche o tane.
79 E lo spinoso, e l’istrice pennuto,
E sopra il bucolin del topo il gatto
Con molta pazienza, come astuto,
Tanto che netto riuscissi il tratto;
Bevero, e ’l ghir sonnolente e perduto;
E puzzola, e faina, e lo scoiatto:
Evvi la lontra, e va cercando il pesce,
Ed or sott’acqua ed or sopra riesce.
80 Gatto mammon, bertuccia, e babbuino,
Mufo, camoscio, moscado, e zibbetto,
La donnoletta, e ’l pulito ermellino
Che parea tutto bianco e puro e netto;
La martora si sta col zibellino;
Eravi il vaio, e stavasi soletto:
E molto bello e candido il lattizio;
Ed altre fiere poi, piene di vizio.
81 La lonza maculata, e la pantera,
E ’l draco ch’avea morto il liofante,
E nel cadergli addosso quella fera
Aveva ucciso lui, come ignorante,
Che del futuro accorto già non s’era;
Evvi il serpente superbo, arrogante,
Che fiammeggiava fuoco per la bocca,
E col suo fiato attosca ciò che tocca.
82 E ’l coccodrillo avea l’uom prima morto,
Poi lo piangeva, pien d’inganni e froda;
E ’l tir, ch’avea lo ’ncantatore scorto,
Acciò che le parole sue non oda,
Aveva l’uno orecchio in terra porto,
E l’altro s’ha turato colla coda:
Poi si vedea col fero sguardo e fischio
Uccider chi il guardava il bavalischio.