19 Così fu presto cessato il furore;
E conosciuti i nostri buon guerrieri,
Ognun gli abbraccia con molto fervore;
Tutto il popol gli vide volentieri;
Ognun si scusa collo ’mperadore,
Nessun si vede di que’ da Pontieri:
E con gran festa e piacere e sollazzo,
Tutti n’andorno a smontare al palazzo.
20 Era venuta intanto Alda la bella,
Per rivedere Orlando il suo marito;
Rinaldo una corona ricca e bella
Donava a questa, ov’era stabilito5
Un bel rubin che valea due castella:
Alda la bella col viso pulito,
Gran festa fe del marito, e di quello,
E d’Ulivieri il suo caro fratello.
21 Poi che furono alquanto riposati,
Queste parole Rinaldo dicia:
O Carlo, io non ci veggo, bench’io guati,
Uggieri, o Namo, o l’altra baronia;
Che n’hai tu fatto? hagli tu sotterrati,
O son prigioni andati in Pagania?
Carlo a Rinaldo subito ha risposto:
Tutti son vivi, e qui gli vedrai tosto.
22 E raccontò com’andata è la guerra,
E ciò ch’è stato dopo il suo partire;
Come il re Erminion Montalban serra,
E i suoi baron minaccia far morire;
E come Astolfo è drento nella terra,
E Ricciardetto suo c’ha tanto ardire.
Parve a Rinaldo e gli altri il caso strano
De’ paladini, e sì di Montalbano.
23 Diceva Orlando: Presto i paladini
Si bisogna, Rinaldo, riscattare;
Io vo’ che ’l campo là de’ Saracini
Domani a spasso andiamo a vicitare,
Che trenta miglia son presso a’ confini.
Meridiana cominciò a parlare:
Io vo’ venir, se la domanda è degna,
E ’l mio Morgante vo’ che meco vegna.