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libro iii, od. 3.
O d’Ibico pezzente
Mogliera, più tentar non ti consente
Frodi l’età matura;
Lunge un passo ti sta la sepoltura.
Non mischiarti a donzelle,
Nube di mal augurio in fra le stelle.
A Foloe si perdoni,
Non a te, Cloe, se all’uscio de’ garzoni
Cozza vogliosa amante,
Qual de’ timpani al suono ebbria baccante.
Per Noto, meschinella!
Arde, e qual capra lasciva saltella.
Che cetra? A te rimane
Presso l’altra Lucerna attorcer lane:
Vecchia, a te fior giocondo
Non lice, ma veder de’ nappi il fondo.