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Col tempo si operano e ottengono di assai grandi cose — col tempo vengono le nespole a maturità — datemi tempo e vedrete — a chi ha tempo non deve calere d’altro — sono pur queste frasi e proverbii che vanno per tutte le bocche, e si ascoltano ripetute ad ogni ora. Onde nasce egli dunque che non siasi mai pensato a ritrarre il tempo con emblemi meno terribili, che non siasi mai imparato a parlarne senza un po’ d’astio e sbigottimento? Dovremo dire che una bella chioma cui egli ha forza di diradare e poi svellere affatto, od un bel volto cui toglie, in onta ai panegirici degli ammiratori idolatri, le proporzioni e il colore, siano quanto vi ha di più caro e pregevole nella vita; e per nulla si debbano contare, rispetto a queste rovine, le cognizioni che per mezzo d’esso s’acquistano, le amicizie ch’egli rassoda, e cento altri doni de’ quali, da volere a non volere, gli siamo pur debitori?

A ben considerare la cosa, gli uomini in generale sono così fatti, che poco curandosi del passato, e diremo anche del presente, che solo tengono in possessione, ogni loro studio ed amore ripongono nel futuro. Non tanto si allegrano dei beni onde godono, che maggiormente non si atterriscano dei mali che loro sovrastano; e di qui la guerra che muovono al tempo, e il considerarlo come nemico tenendo sempre l’armi impugnate ad offenderlo.

Ma, signori mici, e la speranza? Questa dolce